Il progetto

L’esperienza di questi anni della associazione ha permesso di sviluppare un pensiero critico sulle politiche dell’alimentazione e della grande distribuzione favorendo tra gli associati una maggiore consapevolezza sulle proprie scelte di acquisto. In questa ottica i membri del GAS hanno visto nel Bando promosso dalla Provincia di Milano una importante occasione per diffondere i valori che ispirano le loro scelte e il loro stile di vita.La volontà di presentare un progetto per la costituzione di un orto collettivo assume, in questa luce, un desiderio ulteriore di approfondire maggiormente gli argomenti del consumo consapevole avvicinandosi concretamente ai temi dell Terra , sperimentando dal vivo il significato di termini come coltivazione biologica e biodinamica, biodiversità, stagionalità, sostenibilità ambientale, sfruttamento della terra,… L’obiettivo finale è, in definitiva, comprendere se sia possibile trasformare il consumatore che è in noi, in un coproduttore, un cittadino, cioè, consapevole che le proprie scelte d’acquisto hanno ripercussioni sul mondo che li circonda, e in particolare sul mondo dell’agricoltura.Concretamente il progetto consiste nella creazione di un orto/frutteto comunitario coltivato con metodi biologici, progettato, avviato e gestito dai partecipanti del gruppo d’acquisto. Il progetto ambisce ad avere una sua durata nel tempo ed è, pertanto, aperto alla partecipazione di altri soggetti interessati.

L’orto è stato pensato come un grande spazio sinergico che prevede non solo zone con coltivazione di ortaggi, legumi ed alberi da frutto, fiori e piante aromatiche, ma anche spazi comuni intesi come luoghi di socialità diffusa. Lo stiamo realizzando come un luogo accogliente e stimolante sia da un punto di vista ambientale che relazionale. E’ stata realizzata una serra ed è attivo un impianto di irrigazione automatica. L’orto è circondato in parte da una siepe che diventerà una barriera naturale e contemporaneamente sia uno spazio di rifugio per gli insetti utili all’ecosistema. Si trova all’interno della struttura dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, e sono stati coinvolti alcuni esperti per l’avvio dell’attività. Le modalità di decisione sono collettive e partecipate per  stabilire le turnazioni rispetto alla coltivazione, alla cura e alla raccolta. L’orto è pensato come uno spazio di tutti coloro che lo coltivano, che vi organizzano attività, che lo vivono e che lo aprono al quartiere o ad altre categorie di persone.
E’ luogo di sperimentazione dei metodi di coltivazione biologica ed occasione di incontri, di scambi, di relazioni sociali e di trasmissione di saperi.
Un luogo dove i bambini possono creare una relazione positiva con la natura e la coltivazione.